Ciclo dei vinti

Ciclo dei vinti

 

Ciclo dei vinti – vinti dall’ignoranza ecologica – vinti pensando di aver vinto (ed è la peggiore delle sconfitte) o non pensando di aver perso per i motivi per cui hanno perso.

Non realismo ma realismo + utopismo (scrivere non tanto o non solo la realtà di ciò che i protagonisti del loro tempo hanno fatto [Verga, il modello da correggere o da integrare con una pars construens a costo di passa per moralista] ma quella di ciò che non hanno fatto o di cui non si sono accorti). Criticare (anti-calvinianamente o anti-postmodernamente) i propri antenati – causa inconsapevole ed involontaria dei mali presenti e del presente perpetuare, anche nostro malgrado, il male.

Iniziare dalle registrazioni dei testimoni oculari rimasti; fare tutto un lavoro di ricerca storica (foto ecc.); ed esplicitarlo talmente da non fare in nessun modo un romanzo storico (tipo film in costume nel quale lo spettatore si immedesimi) bensì un romanzo di critica storica; della storia prossima passata causa  delle presenti negatività.

Scrivere le date per dare un peso preciso – responsabili precisi: non importa se loro malgrado – alla catastrofe ecologica (che è anche intellettuale: stupidi bisogna essere per non pensare ecologicamente).

Ecco il prospetto dei titoli – che come tutti i prospetti non sarà rispettato – specie nelle date e nell’ordine di realizzazione:

[Importante: le date d’ambientazione sembrano recenti ma – rispetto allo sviluppo di una qualche coscienza ecologica e ai danno ecologici più irrecuperabili – negli ultimi 50 anni si è fatto di più che nei precedenti 10.000. L’evoluzione ecologica nei due sensi suddetti si può dire che ha tempistiche – per crescita esponenziale oltreché per contemporaneità – sovrapponibili a quelle dell’informatica. Quanto vi sembrerebbe antiquato un computer del 1960? Eppure 50 anni che cosa sono rispetto ai 10.000 della storia “civile” umana? Eppure sono tanti che un computer del 1960 – per le sue funzionalità – quasi non è considerabile un computer e di sicuro è più vicino – nelle prestazioni – a quanto si poteva fare nel mondo pre-informatico rispetto a quanto d’incommensurabile si può invece fare oggi con un computer]

[Importante: tendere a dare il senso – non importa se tracotante: significa infatti buttare a mare Omero o Goethe – che tutto quanto è stato scritto prima dell’eco-logia, del discorso sull’eikos, non abbia senso o non valga la pena di lasciarlo occuparci il tempo: anzi Omero o Goethe vanno considerati inquinamento anche loro in quanto non-ecologi]

[Importante: ecologia non significa – si per sé – salvaguardare l’ambiente ma rendersi conto che esiste e che è tutto – non esistendo Dio: anzi, Dio non esiste proprio perché esiste l’ambiente; perché (eco)logicamente prima di lui in quanto essere avrebbe dovuto esserci un ambiente e quindi lui non avrebbe potuto essere onnipotente, creatore o, in una parola, Dio …)]

[Importante: attenersi al principio di parlare di ciò che si conosce rinvenire nel particolare l’universale]

[Importante: il sottotitolo con il grado di parentela: indica tutta una genealogia del Male ecologico che giunge fino a te e che tu ti porti nel sangue. Sei consanguineo al Male ecologico: Male da rinvenire negli angoli di paese distrutti nella tua infanzia e di cui tu – mentre mangiavi carne, usavi bombolette spray, spaccavi giocattoli per divertimento – non ti sei avveduto]

 

La miniera. Un nonno [anche attività politica in buona fede, con le case popolari ecc.] [Epoca: 1920-2000 ca. Luogo: Toscana sud-occidentale – paesi prospicienti l’alta Maremma] (2016)

 

L’officina. Un padre [contro il boom: esplosione più simile a una guerra che ad una lieta sorpresa; come la Crescita odierna: che andrebbe chiamata metastasi] [Epoca: 1950-2000 ca. Luogo: Toscana sud-occidentale – paese frazione/paese capoluogo/ città anche europee/ circuiti F1] (2017)

 

Il parto. Una nonna  [contro il sovrappopolamento] [Epoca: 1920-50 ca. Luogo: campagna tra Siena e Firenze] (2018)

 

L’orlo. Una nonna [descrizione della macchina da cucire Singer della bisnonna] [Epoca: 1920-50 ca. Luogo: poderi e villaggi Toscana sud-occidentale] (2019)

 

Il taglio. Un nonno [boscaiolo a cui piacevano gli animali] [Epoca: 1920-50 ca. Luogo: boschi e villaggi Toscana sud-occidentale] (2020) 

 

La villa. Un io [Epoca: presente. Luogo: villa settecentesca nel Chianti] (2021)

 

[Morale della serie/ciclo. Chi è che fa il Male (ecologico, logico, fisico, storico ecc.)? Un nonno, una nonna, un io, un padre … Miliardi di costoro per migliaia di anni … Ora però siamo giunti – logicamente fisicamente storicamente ecc. – al punto di non ritorno]  

 

[Altro modello oltre a Verga: Cassola. Che (come Bilenchi: terzo modello; riassumibile, con il secondo, in Tozzi) aggiunse l’esistenzialismo ma che mancò – come e forse più di Verga: proprio a causa dell’esistenzialismo da Verga abbandonato col materialismo veristico del 1880 – d’ecologia. Certo ha fatto parte Cassola della prima generazione di intellettuali che anche in Italia – con Bassani, Pasolini ecc. – si sono interessati all’ecologia. Ma estrinsecamente, non organicamente, non abbastanza, non facendola arte ecc. Modelli negativi perché egologici e non ecologici: Canetti e la sua autobiografia (La lingua salvata, Il frutto del fuoco e Il gioco degli occhi); Proust, che sta alla base di Canetti] 

 

[Mettere in esergo a tutte queste opere – dalla miniera all’officina – brani di libri storici sugli Etruschi – per far vedere come certe pratiche risalgano ai padri dei padri dei padri …]

 

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